2025: cambiano le agevolazioni fiscali, restano tanti vantaggi

Le detrazioni fiscali che hanno aiutato l’evoluzione del patrimonio immobiliare italiano, con l’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio cambiano ma restano comunque molto interessanti per migliorare le prestazioni energetiche degli impianti termici e delle abitazioni in generale.

Basta, ad esempio, sostituire una vecchia caldaia con una pompa di calore o un sistema ibrido per ottenere vantaggi non indifferenti. In questo articolo presentiamo le novità, spiegando come risparmiare sul consumo di gas e approfittare degli incentivi.

Fino al 31 dicembre 2025

È in vigore oggi una serie di differenti incentivi che comprende Bonus Casa, Ecobonus, Super Ecobonus 65% (ex 110% per chi ha già effettuato la CILA entro il 15 ottobre 2024), IVA agevolata al 10% e anche il Conto Termico. 2.0 che potrebbe presto evolvere nella versione 3.0. Vediamoli brevemente uno per uno.

Bonus Casa 50%-36%

La detrazione si applica sull’IRPEF in 10 anni. Riguarda ristrutturazioni edilizie e interventi di risparmio energetico in immobili residenziali esistenti. Si applica a manutenzioni ordinarie e straordinarie, ristrutturazioni e opere che puntano al risparmio energetico come appunto la sostituzione del vecchio generatore con un sistema ibrido.

Ecobonus 50%-36%

Anche questa agevolazione riguarda la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e si può detrarre anche dall’IRES cioè l’Imposta sul Reddito delle Società. Si può ottenere quando si sostituisce l’impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza oppure con sistemi ibridi, scaldacqua a pompa di calore e impianti solari termici.

Conto Termico 2.0

L’incentivo GSE punta sempre all’incremento dell’efficienza energetica, cioè a realizzare impianti che ottengano ottime prestazioni con minore consumo di energia. In particolare, tende a favorire i piccoli interventi che aumentano l’uso di fonti rinnovabili negli edifici esistenti. Prevede, infatti, una procedura semplificata per gli apparecchi elencati in appositi cataloghi. Si attende presto la versione 3.0.

Super Ecobonus 65% (ex Superbonus 110%)

La detrazione IRPEF che fino al 2023 arrivava al 110% oggi cala al 65% ma con il grande vantaggio di dimezzare i tempi di recupero delle spese.

Attenzione però: l’incentivo si rivolge alle riqualificazioni energetiche di cui è già stata presentata la Comunicazione di Inizio Lavori (CILA) entro il 15 ottobre 2024. Vale per condomini, immobili con 2-4 unità di un unico proprietario e Onlus, associazioni di volontariato e promozione sociale.

Questa detrazione si applica a interventi “trainanti” cioè più importanti come la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi centralizzati che siano alimentati da pompe di calore, oppure sistemi ibridi, collettori solari e allaccio, e altre soluzioni.

Gli interventi meno decisivi, cioè “trainati” (ad esempio l’installazione di pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo) rientrano nella detrazione solo se realizzati insieme a uno degli interventi trainanti. In ogni caso il lavoro deve assicurare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche.

IVA agevolata al 10%

Anche l’iva ridotta è un bel vantaggio. Si applica a interventi di manutenzione ordinaria (sulle parti comuni condominiali) e straordinaria, alla ristrutturazione e all’installazione di pannelli termici e fotovoltaici in edifici residenziali esistenti.

Migliorare le prestazioni del proprio impianto termico conviene dunque sotto tanti aspetti: per la riduzione dei consumi di fonti di energia fossile come il gas, per la limitazione dell’inquinamento, per l’aumento dell’indipendenza energetica, per il confort domestico, per l’entità degli incentivi e ovviamente per il risparmio economico.

La legge di Bilancio 2024

I bonus permettono di detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o dall’imposta sul reddito delle società (IRES) una parte delle spese sostenute per i miglioramenti degli immobili in 10 anni: le detrazioni sono calcolate in percentuale sulle spese ammesse dalla legge e variano in base al livello di risparmio energetico ottenuto.

Tra le iniziative confermate ed evolute rispetto agli anni precedenti, spiccano Ecobonus e bonus Casa cioè le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Variazioni consistenti sono invece previste per il cosiddetto Superbonus che nel 2024 è ammesso solo per i condomini e con un’aliquota di detrazione non più del 110% ma del 70%.

L’Ecobonus, conveniente per tutti

Tutti i cittadini che svolgono lavori in edifici su cui possiedono un diritto, possono quindi avere un’agevolazione al 50% o al 65% in base al tipo di interventi. Il 50% riguarda gli interventi di sostituzione per impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione in classe A, per rinnovare gli infissi e installare schermature solari come tende e pergole.

Il 65% si rivolge invece a una quantità di innovazioni che riguardano da una parte l’isolamento termico e dall’altra l’installazione di impianti di climatizzazione che comprendono caldaie a condensazione con termoregolazione evoluta, pompe di calore, impianti ibridi factory made costituiti da pompa di calore e caldaia a condensazione integrate, pannelli solari termici e fotovoltaici, sostituzione integrale o parziale di scaldaacqua e di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza.

È da notare che se l’intervento si effettua su parti comuni in un condominio l’aliquota di detrazione arriva al 70% e anche al 75% quando la riqualificazione riguarda il miglioramento della spesa energetica estiva e invernale. Per chi fa anche lavori di riqualificazione antisismica, il bonus può arrivare perfino all’80 o all’85% della spesa sugli edifici che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3.

Limiti massimi di detrazione

Bisogna tenere presente che ogni tipo di intervento, oltre avere diverse percentuali di detraibilità, ha diversi massimali di detrazione. Facciamo alcuni esempi per capire meglio: la riqualificazione energetica globale di un edificio ha un’aliquota del 65% e può arrivare a una detrazione massima di 100.000 euro.

La sostituzione di una vecchia caldaia con una avanzata gode allo stesso modo di un’aliquota del 65% ma la detrazione massima è di 30.000 euro; la detrazione scende però al 50% se nella sostituzione non si includono gli strumenti di termoregolazione avanzata. Proprio per la complessità del tema, conviene quindi affidarsi a professionisti qualificati.

Approfittare degli incentivi, per il portafogli e per l’ambiente

Gli incentivi per il risparmio energetico sono quindi una grande opportunità per migliorare il comfort e la sicurezza delle abitazioni, per ridurre i consumi e le bollette energetiche, per contribuire alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici. Approfittarne è dunque senz’altro utile ma bisogna prestare sempre attenzione alle procedure: essenzialmente è necessario effettuare pagamenti tracciabili, conservare i documenti sulle spese e comunicare i lavori effettuati all’Enea (Ente nazionale per l’energia e l’ambiente) sulla piattaforma online, entro 90 giorni dalla fine degli interventi.

Novecento milioni di euro: è questo l’ammontare del fondo che lo Stato mette a disposizione per il Conto Termico 2.0. L’incentivo è pensato per sostenere chi vuole migliorare l’efficienza energetica di abitazioni ed edifici.

Chi può beneficiare del Conto Termico?

Il fondo destinato al Conto Termico 2.0 è gestito dal GSE (il Gestore dei Servizi Energetici) che eroga bonus fino al 65% della spesa di privati, imprese o Pubblica Amministrazione. I privati in particolare possono avere un contributo complessivo di massimo 5 mila euro: una cifra interessante che permette di ottenere buoni risultati con un deciso risparmio economico e la possibilità di rientrare dell’investimento più rapidamente. Il Conto Termico aiuta infatti coloro che vogliono investire a ridurre l’esborso e a ottenere più rapidamente i risultati di riduzione di consumi, costi ed emissioni nocive.

Per l’impianto termico

Oltre agli interventi per infissi e cappotti isolanti, il Conto Termico dà contributi per l’installazione di pompe di calore, sistemi ibridi, impianti solari termici e stufe a pellet solo se in sostituzione di una caldaia obsoleta. Nel catalogo ufficiale GSE degli apparecchi domestici all’indirizzo rientrano tra gli altri le caldaie a condensazione al di sotto dei 35 kW e i pannelli solari. Lo stesso contributo vale anche per gli impianti evoluti che riscaldano in inverno e raffrescano in estate.

Come viene calcolato il contributo del Conto Termico 2.0?

Il modo in cui si calcola il contributo è piuttosto complesso e si basa sulla potenza del nuovo o dei nuovi generatori e sulla stima della produzione di energia, secondo caratteristiche e coefficienti definiti dalla normativa.

È importante quindi affidarsi a un esperto che aiuti a determinare l’apparecchio più adatto a sfruttare il contributo, caso per caso. Tanto per fare due esempi, da una parte la normativa premia con un 20% in più la presenza della caldaia a condensazione all’interno di un impianto ibrido, dall’altra favorisce i pacchetti solari a circolazione naturale come i Solarsmart e Natural Sol V2 di Immergas. Quest’ultimi sono meno costosi rispetto ai kit a circolazione forzata ma possono risultare in proporzione, più incentivati. Anche in questo caso, l’impianto solare termico può ricevere l’incentivo solo se installato negli edifici già esistenti per produrre acqua calda sanitaria o integrare l’impianto di climatizzazione invernale. Nel caso in cui l’impianto venga realizzato per coprire solo parzialmente il fabbisogno di riscaldamento, è necessario installare anche valvole termostatiche a bassa inerzia termica o altri elementi di regolazione della portata, su termosifoni o altri corpi scaldanti.

Le attenzioni da avere per ottenere il contributo Conto Termico

Il contributo statale viene dato solo a chi rispetta tutti i passaggi di una procedura rigorosa. È fondamentale dimostrare che si stanno sostenendo i costi dell’intervento e che il pagamento è tracciato regolarmente. Per documentare i lavori svolti bisogna quindi compilare la richiesta di contributo in accesso diretto nel portale GSE ed è necessario caricare tutta la documentazione prevista in PDF, comprese le foto che testimoniano le condizioni prima e dopo l’intervento. Per ogni tipo di apparecchio il sistema richiede informazioni diverse ma sono importanti anche le indicazioni sul generatore preesistente perfino se non viene sostituito ma solo integrato. Per finire è importante indicare il costo dell’intero intervento compreso di iva. I pagamenti delle spese devono essere effettuati ovviamente tramite bonifico ed è necessario il richiamo nella causale al D.M. 16/02/2016. Nel caso di spese limitate a un massimo di 5 mila euro si può usare anche la carta di credito.

Per le spese fino a 5 mila euro in un unico pagamento si può usare anche la carta di credito e il contributo deve essere richiesto comunque entro 60 giorni da fine lavori. Una volta approvato l’incentivo è erogato in 2 o 5 rate annuali costanti, ma se la somma non supera i 5 mila euro, l’erogazione su conto corrente viene effettuata in un’unica rata.

Biomassa, la materia prima

Le caldaie a pellet funzionano bruciando prodotti che si ricavano dalla lavorazione del legno: il cippato (si tratta di legno ridotto in piccoli frammenti dalla cippatrice a partire da tronchi e ramaglie) e appunto i pellet. Sono piccoli addensati di materiali lignei trasformati in cilindretti di una lunghezza che arriva al massimo a 3 cm. Il grosso vantaggio del pellet è che può essere ricavato da segatura e avanzi di lavorazione di falegnameria. In questo modo gli scarti vengono riutilizzati come combustibile, senza sprechi.

Per essere sicuri di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente è importante bruciare nelle stufe solo pellet a certificazione A1. La certificazione assicura infatti una percentuale molto bassa di ceneri (al massimo lo 0,7%) e pochissima polvere. Il pellet A1 come abbiamo detto può essere prodotto sia con scarti di lavorazione del legno ma anche con tronchi caduti o da quegli alberi debilitati che si tagliano quando si fa la manutenzione dei boschi.

Tutta la biomassa ottenuta in questi processi andrebbe sprecata se non fosse utilizzata per i pellet. Inoltre, se pensiamo a quanta anidride carbonica si immette in atmosfera durante la combustione di una data quantità di pellet, essa corrisponde all’incirca alla stessa quantità di CO₂ che è stata assorbita dagli alberi durante il ciclo della loro vita. Un processo che necessita di tempo per rinnovarsi ma somma zero. Appunto per la velocità con cui i vegetali ricrescono dopo essere stati usati come combustibile le biomasse sono talvolta considerate fonti di energia parzialmente rinnovabili. In ogni caso sono una validissima alternativa alla produzione energetica da fonti fossili e con un impatto ambientale sempre molto contenuto.

Le caldaie a pellet: conta la qualità

Fatte le giuste distinzioni per capire quali sono i migliori combustibili, passiamo alle caldaie vere e proprie. Le caldaie a pellet che danno più garanzie e più resa sono quelle ad alta efficienza. Esse impiegano meno combustibile per dare più calore con consumi ridotti. Le migliori appartengono di solito alla classe 5 EN 303-5 per quanto riguarda il rendimento termico. La classe 4 è la più avanzata per quanto riguarda le basse emissioni nocive.

Alcune caldaie a pellet in più, sono concepite per essere abbinate ad altre tecnologie: pannelli solari termici, pompe di calore con le quali formare impianti che sfruttano le energie rinnovabili al massimo.

Le detrazioni: Ecobonus e Conto Termico 2.0

Grazie al basso impatto ambientale, le caldaie a pellet di classe 5 possono beneficiare di detrazioni e incentivi. Chi sostituisce una vecchia caldaia a pellet con una di ultima generazione può approfittare infatti dell’Ecobonus al 50% o del Conto Termico 2.0. Le caldaie a pellet sono in effetti apparecchi che funzionano in modo molto simile alle caldaie tradizionali ma grazie a una serie di miglioramenti tecnici che ne hanno aumentato di molto l’efficienza energetica, sono molto utili per la riduzione delle emissioni nocive e per l’affrancamento dalle fonti di energia fossili.

Dimensioni contenute e manutenzione facile

Tra le varie soluzioni disponibili sul mercato, l’italiana Immergas propone caldaie a pellet serie Luxor in 5 diverse potenze, tutte con dimensioni piuttosto contenute. Prima di acquistarle è importante tenere in considerazione che le caldaie a pellet devono essere manutenute periodicamente e svuotate dalla cenere: per questo l’accesso ai componenti per la pulizia deve essere facile. Un altro elemento importate è lo sportello di caricamento che nelle caldaie Immergas è protetto da una griglia. Mentre il serbatoio di pellet, incorporato, assicura fino a 56 ore di autonomia.

Tutti gli apparecchi di questo tipo devono essere collocati in un locale tecnico dove si può posizionare anche un accumulo d’acqua calda (boiler) per stoccare l’energia termica e averne sempre a sufficienza per tante docce e per far fronte a giornate di freddo intenso.

Ridurre l’impatto ambientale, aumentare la comodità

L’obiettivo più importante per tutti noi, la decarbonizzazione: il processo indicato dalle autorità dell’Unione Europea per abbassare il consumo delle fonti di energia fossili e affidarsi sempre più alle fonti di energie rinnovabili. Meno petrolio e meno gas per avere aria più respirabile per tutti.

L’eccezionale incentivo del Superbonus 110% va in questa direzione perché è stato pensato proprio per stimolare al massimo la ristrutturazione degli edifici meno avanzati che disperdono più energia e consumano troppo. Infatti, tutte le ristrutturazioni che vogliono approfittare del Superbonus devono ottenere un guadagno di almeno due punti nella scala delle classi energetiche. Ad esempio possono passare da F a D o da D a B; tutto questo con un grandissimo risparmio di energia per gli inquilini. È importante però che i privati partano rapidamente alla realizzazione degli adeguamenti negli edifici monofamiliari perché bisognerà aver svolto almeno il 30% dei lavori entro il 30 giugno 2022 per poter sfruttare l’occasione del Superbonus 110%. Trovate maggiori informazioni su immergas.com.

Lavori trainanti, impianti di climatizzazione, pompe di calore

Tra i lavori trainanti, quelli cioè che per legge sono i più importanti per ottenere questi risultati, c’è la sostituzione degli impianti che servono al riscaldamento, alla produzione di acqua calda sanitaria e al raffrescamento in estate. Aggiornare un impianto termico governato da una vecchia e poco efficiente caldaia può quindi migliorare non solo la classe energetica ma anche il comfort abitativo. Gli impianti ibridi e in sola pompa di calore di Immergas permettono infatti di realizzare impianti molto efficienti e di aumentare di conseguenza anche il valore degli immobili perché più richiesti sul mercato. Al centro degli impianti termici ibridi o dei cosiddetti “no gas” ci sono le pompe di calore: apparecchi che sfruttano l’energia termica contenuta naturalmente nell’aria per dare calore o fresco secondo le stagioni.

MAGIS COMBO: le pompe di calore per sostituire le caldaie

La serie MAGIS COMBO di Immergas è formata da pompe di calore ibride aria-acqua monofase diverse per potenza. Oltre a riscaldare e raffrescare casa hanno caratteristiche particolari che permettono l’installazione in abitazioni da ristrutturare senza dover sostituire anche i termosifoni. Le MAGIS COMBO lavorare anche a 80° di temperatura massima e possono perciò sostituire vecchie caldaie senza eccessive complessità installative. In più, l’unità motocondensante esterna di MAGIS COMBO è di dimensioni compatte e può essere collocata facilmente in spazi ridotti.

Generatore a gas e energia rinnovabile, insieme negli ibridi

Le pompe di calore ibride di Immergas combinano due tecnologie per ottenere i migliori risultati di comfort in ogni situazione, infatti sono abbinate a un generatore a gas a condensazione. La caldaia è predisposta per entrare in funzione automaticamente quando la centralina elettronica stabilisce che il gas è più conveniente: di solito quando le temperature esterne diventano molto rigide o le richieste di acqua calda sanitaria sono abbondanti per fare più docce anche contemporaneamente.

Per aiutare la produzione di acqua calda, le MAGIS COMBO sono già predisposte per essere abbinate facilmente a pannelli solari termici che danno un notevole contributo e riducono il consumo di gas. D’altra parte, per far funzionare la pompa di calore senza pesare sulla bolletta elettrica si possono installare i pannelli fotovoltaici che sfruttano allo stesso modo l’energia gratuita del sole.

In sola pompa di calore, niente gas

In aree geografiche non troppo fredde si possono realizzare impianti del tutto indipendenti dalla rete del gas. Con apparecchi come TRIO PACK ELECTRIC, si può infatti riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria solo con la pompa di calore, possibilmente alimentata da pannelli fotovoltaici. La pompa di calore infatti è già predisposta per il collegamento anche ai pannelli solari termici mentre il boiler da 160 litri è un accumulo di energia termica utile per avere una risposta pronta per ogni esigenza durante tutta la giornata.

Sfruttare l’energia del sole con il fotovoltaico

Proprio per favorire questo passaggio all’energia rinnovabile, Immergas propone tre pacchetti fotovoltaici particolarmente efficaci e adatti a ogni tipo di abitazione. Il pacchetto START offre costi contenuti e semplicità di installazione offrendo anche soluzioni opzionali come i pannelli a lunga durata e l’app per monitorare le prestazioni dell’impianto. Con il pacchetto SMART l’impianto interagisce con l’abitazione in modo intelligente, dà cioè elettricità a elettrodomestici e dispositivi quando c’è energia in esubero per aumentare il comfort. In più, con l’inverter, può ricaricare un veicolo elettrico fino a 2,5 volte più velocemente rispetto ai caricabatteria tradizionali.

Il problema principale dell’energia ricavata dal fotovoltaico è ovviamente la notte. Il sistema STORAGE di Immergas offre però batterie di accumulo da 5 a 16 kWh, che restituiscono alla casa l’energia raccolta durante il giorno, quando serve di più. Pannelli, inverter, ottimizzatori solari, quadro elettrico, batteria, app di monitoraggio… tutto è di serie. In più si può avere anche il sistema che interagisce con l’impianto di climatizzazione e con l’Ev-Charger per la ricarica delle auto elettriche.

Superbonus per le case unifamiliari e altri incentivi

Cominciamo con due ottime notizie: anche quest’anno le case unifamiliari possono beneficiare del Superbonus 110%. Il Superbonus, inoltre, può essere applicato anche nelle seconde case.
Il requisito principale dell’intervento è l’abbassamento di almeno due classi energetiche l’APE, ovvero l’Attestazione di Prestazione Energetica dell’edificio. Ciò in ragione di una sensibile riduzione dei consumi e di conseguenza, delle emissioni.

I tempi per l’ottenimento del Superbonus

L’importante è partire rapidamente e con tutte le carte in regola. Condizione piuttosto stringente è avere realizzato almeno il 30% dei lavori preventivati entro il 30 giugno del 2022.

I lavori trainanti: che cosa sono?

Il concetto di lavoro trainante è centrale nella nuova normativa: si tratta dei lavori più importanti nell’ambito della ristrutturazione edilizia. Tra di essi rientra la sostituzione dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento, il montaggio di pannelli solari termici e il cappotto termico, assieme ad eventuali adeguamenti antisismici. Il fotovoltaico e i relativi sistemi di accumulo possono essere installati come lavori trainati.

Agevolazioni fiscali anche in caso di incapienza

Tutti questi lavori di ristrutturazione permettono di avere uno sgravio fiscale del 110% delle spese. Una cifra che è stata pensata apposta perché i proprietari non debbano spendere nulla, anche se incapienti dal punto di vista fiscale. In pratica, se si pagano tasse per cifre non sufficienti a coprire tutta l’agevolazione fiscale, i privati possono affidarsi alle aziende che compiono le ristrutturazioni o alle banche. Queste avranno infatti a disposizione quel 10% in più del totale delle spese che basterà a ripagare l’impegno finanziario di chi si fa carico della detrazione.

In questo modo il committente del lavoro cede il suo credito fiscale e ottiene uno sconto in fattura immediato pari alla spesa complessiva. Un vantaggio che probabilmente non tornerà mai più e già si pensa che l’aliquota scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Factory made Immergas per gli impianti ibridi

Per ottenere i migliori risultati in fatto di risparmio energetico, Immergas mette a disposizione una gamma di apparecchi e sistemi molto completa e organizzata anche con pacchetti factory made che agevolano gli installatori e semplificano loro le operazioni di acquisto di componenti e ricambi grazie all’inserimento di un solo codice.

Da anni, Immergas si impegna nell’offerta di sistemi ibridi con apparecchi che sono in grado di sfruttare al meglio le energie rinnovabili con il sostegno di un generatore a gas che interviene solo quando le condizioni atmosferiche non consentono di sfruttare l’energia del sole o l’energia termica dell’aria.

In pratica, un sistema ibrido unisce una caldaia a condensazione (che risparmia fino al 30% rispetto a una caldaia tradizionale) una pompa di calore (capace di sfruttare l’energia termica dell’aria in caldo o freddo secondo le stagioni), le connessioni a pannelli fotovoltaici e solari termici, una centralina in grado di scegliere in ogni momento l’energia che conviene di più per ottenere il massimo comfort.

Non solo Superbonus, anche Ecobonus 2022

Oltre al Superbonus 110%, secondo le nuove indicazioni del Governo, è confermato per l’anno in corso anche l’Ecobonus con la detrazione fiscale dal 50 al 65% in dieci anni e senza più l’obbligo di asseverazione per importi inferiori ai 10 mila euro.
Il bonus per le ristrutturazioni, noto anche come Bonus Casa, riguarda anche gli apparecchi per riscaldare e raffrescare la casa e permette una detrazione del 50% delle spese fino a 96mila euro per ogni abitazione.

Un’ultima nota: per sfruttare il Superbonus, l’Ecobonus e il Bonus Casa è importante pagare i lavori con il “bonifico parlante”. Il modulo, già predisposto dalle banche e dalle Poste, prevede che sia sempre indicato, oltre alla causale, il codice fiscale di chi usufruisce della detrazione e il numero di partita Iva o il codice fiscale del titolare del lavoro.

I bonus statali per il 2021

I vantaggi fiscali che lo Stato italiano concede a chi compie ristrutturazioni importanti sull’impianto termico di casa o sostituisce una caldaia obsoleta sono molto convenienti per il 2021.

  • 50% per Bonus Casa
  • 65% per Ecobonus
  • 110% per il Superbonus

L’occasione, salvo proroga degli incentivi, è irripetibile e attrae molte famiglie oltre che condomini e relative amministrazioni.

I bonus fiscali dei tre incentivi si possono infatti detrarre dalla dichiarazione dei redditi in 5 o 10 anni. Una volta saldato l’importo alla ditta incaricata di svolgere il lavoro è possibile dedurre l’importo dell’incentivo (che sia del 50%, del 65% o del 110%) per un quinto o un decimo della cifra complessiva ogni anno, con il riscontro della fattura.

Che fare per chi si trova in una situazione di incapienza fiscale e per tutti coloro che semplicemente non vogliono aspettare i tempi lunghi delle detrazioni?

Vediamo insieme le possibilità offerte dalla cessione del credito e dallo sconto in fattura.

Come funziona la cessione del credito?

La cessione del credito offre un grande vantaggio a chi vuole iniziare una ristrutturazione o sostituire la caldaia, senza avere condizioni economiche o fiscali ideali.
In pratica, l’importo delle detrazioni viene ceduto come credito fiscale all’azienda che svolge il lavoro, tramite la mediazione di istituti di credito o finanziari. La cura nella raccolta dei documenti e la ricerca dell’offerta finanziaria adeguata sono a carico dell’utente a meno che non ci si rivolga a un installatore Immergas che partecipa all’iniziativa Sconto in Fattura.

Con Immergas lo sconto in fattura è immediato

Per fare in modo che tutto proceda nel modo più spedito possibile, Immergas affianca gratuitamente gli installatori anche con una piattaforma dedicata che dà la certezza di svolgere correttamente tutti i passaggi burocratici.

Una volta che il procedimento è compiuto e il credito fiscale dell’utente è ceduto all’istituto finanziario, l’installatore applica uno sconto in fattura immediato, pari quasi all’ammontare della detrazione prevista dall’incentivo. La piccola differenza è necessaria per compensare l’impegno finanziario dovuto all’anticipo della detrazione.

Nel caso si approfitti di Bonus Casa o Ecobonus, lo Sconto in Fattura si realizza in 5 passaggi:

  1. scelta dell’installatore che aderisce al servizio Sconto in Fattura;
  2. verifica con l’installatore se l’intervento sull’impianto termico può accedere al Bonus Casa (50%) o all’Ecobonus (50-65%);
  3. accettazione e sottoscrizione del preventivo con lo Sconto in Fattura;
  4. raccolta dei documenti necessari alla pratica;
  5. saldo dei costi a fine lavori.

Grazie allo sconto in fattura, la gestione delle pratiche è compresa e l’acquisto di apparecchi, accessori, perfino della manodopera relativa alla ristrutturazione può essere fatto a prezzi ridottissimi.
In più, qualunque cifra resti da pagare dopo lo sconto in fattura, si può finanziare con una rateizzazione conveniente.

Il bonifico parlante

Proprio per la straordinaria convenienza degli incentivi, le pratiche che ne derivano possono essere piuttosto impegnative, soprattutto nel caso del Superbonus 110%. Ad esempio, in sede di pagamento delle fatture, è sempre richiesto il bonifico parlante per Ecobonus e Superbonus 110%. L’obiettivo è che la destinazione del pagamento sia sempre chiara e che siano ben evidenti tre dati fondamentali:

  • Causale del versamento specifica come «Superbonus, secondo l’articolo 119 del decreto legge Rilancio del 19 maggio 2020, n. 34»;
  • Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Partita IVA o il Codice Fiscale del soggetto a favore del quale si fa il bonifico.

Per lavori iniziati a partire dal 6 ottobre 2020 e solo nel caso dell’Ecobonus, il bonifico parlante deve contenere anche numero e la data della fattura.

Bonus fiscale, cessione del credito e finanziamenti per la sostituzione della caldaia o la ristrutturazione dell’impianto termico permettono quindi condizioni straordinariamente convenienti. Approfittatene assieme a noi, chiedete un preventivo!

Riduzione delle emissioni nocive e incentivi statali

Ridurre l’uso delle fonti di energia fossile è decisivo per tutti. Se ne parla sempre più a livello mondiale e l’impegno dei Governi cresce per aiutare una grande trasformazione che potrebbe riguardare milioni e milioni di edifici in tutta Europa. La limitazione delle emissioni nocive, a partire dall’anidride carbonica, è fondamentale per garantire un futuro sicuro a tutti noi mentre il passaggio alle fonti di energia rinnovabili permette a ogni famiglia significativi risparmi in bolletta.

Per favorire chi desidera sostituire una vecchia caldaia o addirittura riqualificare energeticamente un intero edificio, lo Stato italiano offre vantaggi fiscali molto consistenti che si possono però dedurre dalla dichiarazione dei redditi in tempi piuttosto lunghi: 5 o 10 anni. Immergas ha quindi deciso di aiutare gli acquirenti e il lavoro degli installatori con lo Sconto in Fattura, il meccanismo con cui quasi tutto il vantaggio fiscale offerto dal Governo diventa un immediato vantaggio al momento di pagare apparecchi, accessori e installazione.

Bonus Casa ed Ecobonus

Il Bonus Casa permette ad esempio di avere detrazioni fiscali del 50% sulla manutenzione straordinaria che punta al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili. Le detrazioni fiscali relative all’Ecobonus arrivano addirittura al 65% della cifra spesa per la “riqualificazione energetica” di un edificio. Con lo Sconto in Fattura il vantaggio è che si può ricevere subito uno sconto pari alla detrazione fiscale, meno gli oneri di attualizzazione: in pratica viene trattenuta una piccola percentuale della detrazione fiscale per gestire tutte le pratiche e accollarsi il costo di attualizzazione.

Come funziona lo Sconto in Fattura con Immergas

In poche parole, qualsiasi intervento per sostituire ad esempio una vecchia caldaia, può costare circa la metà, ma l’occasione è ottima per puntare più in alto e costruire un impianto termico innovativo, capace di utilizzare l’energia del sole per abbattere anche fino a zero i consumi di gas. Il procedimento è semplice: basta chiedere un preventivo all’installatore di fiducia che aderisce all’iniziativa Immergas, cedere la detrazione fiscale all’installatore grazie alla collaborazione di Immergas con un partner finanziario di primo livello, e avere subito lo Sconto in Fattura su apparecchi e manodopera. Un ulteriore e non trascurabile vantaggio dello Sconto in Fattura è che le pratiche amministrative sono curate dal partner finanziario di Immergas in modo che tutti i documenti siano corretti e non si rischino difficoltà burocratiche.

Vantaggi per te, vantaggi per l’installatore

Anche gli installatori hanno vantaggi interessanti: possono utilizzare gratuitamente una piattaforma per la gestione delle pratiche, non hanno costi per l’adesione, non devono aprire un conto corrente apposta e possono proporre soluzioni impiantistiche evolute a prezzi competitivi. Per finire, qualsiasi costo rimanga dopo lo Sconto in Fattura, lo si può pagare anche con 60 rate. In questo modo si hanno subito i vantaggi di un impianto che risparmia moltissimo e si allungano i tempi del pagamento.
Vuoi saperne di più? Scarica la guida informativa.

Con un contributo statale senza precedenti, arriva il Superbonus 110% che sarà disponibile fino al 31 dicembre del 2021. L’occasione è davvero straordinaria. L’importante è avere chiari i principi generali prima di avviare una procedura che può dare grandissimi vantaggi a un intero edificio. L’argomento necessita di una certa preparazione per inquadrare le possibilità e le esclusioni di questa iniziativa.

Perché il Superbonus?

Lo scopo principale dell’iniziativa è di ridurre drasticamente consumi ed emissioni nocive. Inoltre, l’Italia deve ottemperare agli ambiziosi obiettivi europei in fatto di lotta al riscaldamento globale e utilizzo delle fonti rinnovabili.

Chi ha diritto al Superbonus e chi no

Per le ragioni appena elencate, la normativa tende a favorire i condomini e gli edifici più grandi, quelli in cui è possibile realizzare un maggior risparmio energetico, ma anche gli edifici unifamiliari possono beneficiare del Superbonus.

Quanto, cosa, come e i perché del bonus statale riqualificazione energetica

Il Superbonus restituisce appunto il 110% di quanto investito in riqualificazione dell’edificio e dell’impianto, soltanto se si accresce di almeno due livelli la classe energetica dell’edificio stesso. In pratica, per ogni 100.000 € spesi in cappotti termici, pannelli fotovoltaici, pompe di calore, caldaie evolute, impianti ibridi e altre soluzioni, lo Stato permette di detrarre 110.000 € spalmando in 5 anni la riduzione di tasse corrispondente (IRPEF).

Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.) per il Superbonus

Prima dell’intervento è assolutamente necessaria la consulenza di un professionista abilitato a certificare la classe energetica dell’edificio tramite l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.). Serve poi un progetto che definisca gli interventi tecnici necessari per elevare di almeno due classi energetiche l’edificio stesso e una nuova certificazione energetica (A.P.E.) che garantisca il risultato ottenuto.

Gli interventi necessari (detti trainanti) ruotano attorno alla riduzione della dispersione termica e al rinnovamento dell’impianto di climatizzazione invernale. La posa del cappotto termico è l’elemento centrale per garantire una coibentazione sufficiente. La sostituzione dell’impianto termico con tecnologie capaci di consumare meno e di sfruttare al meglio le fonti di energie rinnovabili – soprattutto le nuove tecnologie quali le pompe di calore ibride – è l’altro intervento che consente di accedere al Superbonus.

Superbonus e pompe di calore ibride

Per ottenere un forte risparmio di energia e una drastica riduzione di emissioni nocive si può sostituire la caldaia tradizionale con una pompa di calore ibrida come ad esempio la VICTRIX HYBRID: un apparecchio studiato proprio per la sostituzione e in grado di lavorare con temperature fino a 80 °C. Per questa caratteristica può essere inserita anche in vecchi impianti con termosifoni senza opere invasive.

Esistono altre pompe di calore ibride Immergas come MAGIS COMBO che offrono in più la possibilità di raffrescare l’ambiente in estate. Dal momento che le pompe di calore utilizzano energia è utile considerare l’installazione di pannelli fotovoltaici: danno un sostanzioso contributo all’aumento della classe energetica dell’edificio riducendo drasticamente i consumi in bolletta.

Sono tante le soluzioni Immergas che puntano a ottenere il risparmio energetico e la riduzione di emissioni nocive e che consentono quindi di approfittare del Superbonus 110%, permettendo di avere un cospicuo recupero fiscale nell’arco di 5 anni e di realizzare un impianto significativamente riqualificato.